Filosofia Alexandra Anghel

Il filo d'oro della ragione  Platone vede la ragione come guida dell'universo e dell'anima, distinguendo tra passioni mutevoli e la stabilità della ragione. Le leggi, secondo Platone, devono riflettere la ragione e assicurare un ordine giusto e stabile nella società. L'educazione è fondamentale per far comprendere l'importanza della legge e della ragione, che sono collegate alla conoscenza del bene e alla corretta gestione dei desideri e delle passioni umane.

Racconto del Timeo Nella cosmologia del Timeo si descrive la creazione dell'universo da parte di un demiurgo, una sorta di artigiano divino che, osservando il modello dell'anima, crea un mondo ordinato e razionale. L'anima cosmica avvolge l'intero universo, conferendo armonia e intelligenza ai corpi delle cose. Questo processo rende il mondo comprensibile e strutturato, evidenziando l'importanza delle idee e delle forme nel dare ordine e significato alla realtà materiale. Nelle sue ultime opere, come "Le Leggi", Platone mira a trasferire nell'organizzazione sociale quell'ordine armonioso che regola il mondo naturale. L'obiettivo è costruire una società ordinata, in cui la giustizia possa trionfare, evitando il conflitto tra classi sociali.  A differenza della Repubblica, Platone assume un atteggiamento più concreto e disincantato, riconoscendo la fragilità della natura umana. Perciò, nelle Leggi, la supremazia viene affidata a una legge inviola

L'universo come cosmo, l'origine del tempo-influsso astri  Nelle sue ultime opere, Platone concepisce l'universo come un "cosmo", un ordine armonioso governato da un'intelligenza divina. Il demiurgo (creatore) crea il tempo e lo lega al moto regolare degli astri, affinché gli uomini possano organizzare la propria vita. Gli astri sono considerati divinità visibili, a cui sono legate le anime umane. Questa concezione astrale rappresenta per Platone la realizzazione del suo progetto di vita: cercare una risposta alla domanda sulla giustizia, trovando nell'ordine cosmico il modello per la condotta umana.

Il mito della caverna  Nel mito della caverna, Platone descrive degli uomini incatenati all'interno di una caverna, costretti a guardare solo le ombre proiettate sulla parete di fronte a loro. Questi uomini credono che le ombre siano la realtà. Uno di loro riesce a liberarsi e a uscire dalla caverna, scoprendo il mondo esterno illuminato dal sole. Questa esperienza gli permette di comprendere che le ombre osservate in precedenza non erano la vera realtà, ma solo una sua pallida imitazione. Il mito rappresenta l'ignoranza umana e la necessità di un'educazione che permetta all'individuo di liberarsi dalle catene dell'apparenza per accedere alla conoscenza della vera realtà.

Platone  Platone, nato attorno al 427 a.C. ad Atene, è uno dei pilastri della filosofia occidentale. Come discepolo di Socrate, Platone è stato profondamente influenzato dal suo maestro e ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca della verità e della giustizia. Fondò l'Accademia di Atene intorno al 387 a.C., che diventò un centro di apprendimento e di discussione filosofica. Lì insegnò molti studenti, tra cui il suo più celebre allievo, Aristotele. Platone è noto per i suoi scritti dialogici, in cui presenta le sue idee attraverso conversazioni immaginarie tra personaggi, spesso basati su Socrate. Questi dialoghi coprono una vasta gamma di argomenti, tra cui la politica, l'etica, l'epistemologia e la metafisica. Una delle sue opere più influenti è "La Repubblica", in cui esplora la natura della giustizia, la struttura dello stato ideale e il concetto delle idee o forme perfette. Platone credeva che il mondo materiale fosse solo una riflessione

Socrate  Socrate è stato un famoso filosofo greco antico, considerato uno dei padri della filosofia occidentale. È noto soprattutto per il suo metodo di insegnamento basato sul dialogo e sulla ricerca della verità attraverso l'interrogazione e l'analisi critica. Le sue idee hanno influenzato profondamente il pensiero occidentale, in particolare nel campo dell'etica, della logica e della politica. Socrate è famoso per affermazioni come "So di non sapere nulla" e per la sua convinzione che sia importante interrogarsi costantemente sul significato della vita e della giustizia. Paradossale fondamento del pensiero socratico è il "sapere di non sapere", un'ignoranza intesa come consapevolezza di non conoscenza definitiva, che diventa però movente fondamentale del desiderio di conoscere. La figura del filosofo secondo Socrate è completamente opposta a quella del saccente, ovvero del sofista che si ritiene e si presenta come sapiente, perlomeno di una sapien